Buone notizie dal giornale di domani. Anzi: dal Sole 24 ore del 9 maggio del 2032. Il giornale che Pasquale Pistorio, Presidente onorario Kyoto Club, ha finto di scovare in archivio e leggere al ministro Corrado Clini in occasione degli "Stati generali delle rinnovabili e dell’efficienza energetica in Italia", l'incontro con le associazioni nazionali della green economy che ha aperto Solarexpo 2012.
Davanti ad una platea gremitissima e ansiosa di conoscere il futuro delle rinnovabili, Pistorio ha provocatoriamente letto una copia di un ipotetico Sole24 ore che potrebbe essere in edicola tra vent’anni, nel quale si potrebbe leggere un “Rapporto sulla situazione energetica italiana” che sembra lontano anni luce dall’attuale clima di incertezza delle politiche energetiche attuali, ma che potrebbe concretamente realizzarsi nei prossimi vent’anni solari.
Se, secondo Pistorio, si attuassero a partire da oggi strategie alla portata del nostro Paese, caratterizzate da politiche lungimiranti, volte anche a ridimensionare gli aspetti burocratici legati alla loro attuazione, tra vent’anni potremmo leggere che:
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Nel 2031 il consumo energetico è stato di 120 Mtep, cioè 35% in meno del 2011. la riduzione dei consumi degli ultimi 20 anni è stata del 2% annuo, la crescita dell’efficienza energetica del 4%, parallelamente alla crescita del PIL del 2% annuo.
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Il mix energetico è di oltre 50% da fonti rinnovabili, la differenza (55 Mtep) deriva da fonti fossili (20% tra petrolio e carbone; 80% gas).
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La bolletta energetica verso l’estero è di 22 Mld euro contro una bolletta che nel 2011 ammontava a 62 Mld euro (risparmio di 40 Mld euro).
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Dai 344 TWh di consumi nel 2011 siamo passati a 275 TWh nel 2031.
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Il costo dell’energia in Italia è il più basso dell’UE, grazie anche al FV: meno di 5 c€/kWh.
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La politica degli incentivi del 2012 e degli anni successivi ha comportato un calo degli incentivi fino ad azzerarli nel 2018. Il tetto massimo degli incentivi è di 15 Mld euro a fine 2018 ed è andato diminuendo fino a prevedere l’azzeramento entro il 2038.
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Si è registrata una forte riduzione dell’inquinamento, fino ad arrivare alla totale eliminazione dei PM10, al punto da realizzare un risparmio di 20 Mld euro di spesa sanitaria evitata.
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Il diffondersi della green economy ha comportato la creazione di 8 milioni di posti di lavoro, stabili e non delocalizzabili, con un gettito quantificato nel 2031 in 15 miliardi di Euro.
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L’impatto economico delle innovazioni energetiche introdotte mette a disposizione dei cittadini e dell’economia italiana 80 miliardi di Euro.
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I ministri sono orgogliosi dei risultati ottenuti e confermano le politiche che prevedono un’Italia carbon free entro il 2050, così come lo saranno Danimarca, Germania, Svezia e Inghilterra.
Eccesso di ottimismo? No: solo previsioni ragionevoli, secondo Pistorio. Ma non è l’unico a pensarla così: il Ministro dell’ambiente Corrado Clini ha addirittura definito anche troppo prudenti le cifre riportate, lanciando, così, un messaggio di speranza per il futuro energetico italiano.